Stanislav Ruzanov

11-12-11

Stasislav Ruzanov è un membro del consiglio politico di Trudovaja Rossija (Russia Operaia)





Sta sorgendo del malcontento per la depoliticizzazione delle proteste di piazza, inizialmente vista positivamente come strumento catalizzatore di tutte le diversissime frange dell’opposizione. Inoltre c’è stato questo episodio, per voi poco piacevole, della monopolizzazione della protesta da parte dei liberali. Come commenta questi sviluppi?

Il problema principale non è nella depoliticizzazione in sé, ma nell’uso che ne viene fatto da coloro che sabato 10 dicembre hanno praticamente preso in mano le redini della protesta e cioè gente come Kasjanov e Nemcov, che sono da anni parte di questo sistema corrotto e che stanno sfruttando il malcontento popolare per tornare ad occupare un posto in politica. Queste persone non hanno alcuna intenzione di combattere realmente Putin, Kasjanov addirittura è stato primo ministro quando Putin era presidente. Da parte sua, Putin li sta già usando per estromettere la VERA opposizione, cioè i movimenti di sinistra e L’Altra Russia.
Questa estromissione è stata messa in atto ieri (10 dicembre) quando questi personaggi che si definiscono “democratici” hanno impedito ai nostri rappresentanti di parlare sul palco durante la manifestazione.
È molto sospetto poi l’accordo fatto tra Nemcov e le autorità cittadine per quanto riguarda l’autorizzazione alla manifestazione: normalmente ci vogliono 15 giorni di preavviso, invece lui è andato a fare una chiacchierata con il sindaco e nel giro di qualche ora, da una manifestazione organizzata dai movimenti di sinistra in Piazza della Rivoluzione, concessa solo a 300 persone, sono riusciti a ottenere l’uso di Piazza Bolotnaja, molto più grande, senza limite di partecipazione, e l’organizzazione dell’evento.
Noi siamo costretti comunque a scendere in piazza, come tutta la gente normale, perché la protesta va fatta ed è giusta, ma dobbiamo stare con gli occhi aperti contro questi strani giochi di potere che si stanno delineando. I movimenti di sinistra come TR  sono gli unici che lotteranno sempre contro questo sistema malato, il problema è che sotto la definizione di “sinistra” la gente identifica principalmente il KPRF, che ormai di sinistra ha ben poco, ed è difficile per noi pubblicizzarci e trovare sostenitori. Al KPRF invece è permesso di stare in parlamento e di avere in parte accesso ai mezzi di comunicazione, con tutti i vantaggi che questo comporta, e questo solo perché chi sta al potere sa che tanto i “comunisti” non attaccheranno mai seriamente il sistema.

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