Isabelle Magkoeva

25-12-11


Isabelle Magkoeva è un membro del Rossijskoe Socialisticheskoe Dvizhenije (Movimento Socialista Russo), RSD ed attivista del movimento #OccupyMoscow




Il 24 dicembre a Mosca si è tenuta una nuova manifestazione. Come era già accaduto il 10 dicembre, pare che non sia stato permesso ai rappresentanti dei movimenti di sinistra di salire sul palco per parlare. Per quale motivo credi che i liberali ce l’abbiano tanto con chi è di sinistra tanto da escluderli e monopolizzare l’organizzazione delle proteste?

Credo che uno dei motivi sia da ricercare nelle annose dispute tra i movimenti liberali e quelli di sinistra.
Dopo tutti gli orrori del regime sovietico, anche quelle interpretazioni del marxismo-leninismo che pure sotto il regime erano state represse, hanno subito insieme al comunismo “ufficiale” un discredito da parte dell’opinione pubblica. Le persone e buona parte dell’intellighenzia moderna ormai guardano con sospetto a tutto quello che è di sinistra, associando il marxismo al totalitarismo e alla mancanza di libertà.
Dopo la perestrojka si sono venuti a creare due blocchi ideologici contrapposti, quello liberale e quello comunista, rappresentati rispettivamente da El’cin, che proponeva le nuove idee di mercato libero e democrazia parlamentare e dal KPRF, che non proponeva niente di nuovo se non il ritorno al sistema sovietico. Questi due blocchi hanno mantenuto un eguale consenso nella popolazione fino alle presidenziali del 1996, quando vinse El’cin, tra l’altro truccando palesemente i risultati. Da quel momento la popolarità del KPRF, che in quel contesto rappresentava la sinistra, ha cominciato a scendere. Oggi il KPRF è un partito morente, come la generazione che lo sostiene, che riceve relativamente molti voti solo da chi non vuole votare per Russia Unita. Il ruolo che ha assunto in questi anni ha particolarmente favorito Putin, che se ne serve per poter dire che alle elezioni e in parlamento c’è abbastanza pluralità.
Come prova di questo attaccamento al sistema, basta pensare al fatto che Zjuganov ha definito le nostre manifestazioni “l’infezione arancione” (un esplicito riferimento all’Ucraina). Inoltre i deputati del KPRF hanno fatto finta di protestare anche loro contro i brogli, ma in realtà quei posti in parlamento che loro definiscono “illegittimi”, se li sono presi.

In generale la causa principale dell’impopolarità dei partiti di sinistra in Russia, come nel resto del mondo, sono stati i tentativi storicamente malriusciti di creare il socialismo e di conseguenza il discredito di quest’ultimo. La seconda causa è l’impossibilità di potersi registrare regolarmente come partito: vengono infatti richieste 100mila firme, e raccoglierle possono solo persone con mezzi imponenti come gli oligarchi.
La terza, il fatto che i capi dei partiti liberali sono dei politici “di professione”, mentre i capi dei partiti di sinistra non si occupano di politica 24 ore al giorno. Per i capi dei liberali è quindi più facile organizzarsi e controllare la situazione.

Per quanto riguarda la manifestazione del 24 dicembre, su 9 interventi solo uno è stato concesso a un rappresentante di un movimento di sinistra. Su facebook era stata organizzata una votazione per decidere chi dovesse partecipare sul palco. I liberali, che si lamentano dei brogli elettorali, hanno essi stessi falsificato i risultati di questo sondaggio, facendo passare al secondo turno di votazione solo le persone che interessavano loro. Protestare contro i liberali è però molto difficile, perché ormai hanno raccolto molto consenso mentre chi è di sinistra ormai è facilmente attaccabile.


Che cos’è la “piazzetta alternativa”? Perché avete deciso di organizzarla e che risultati ha avuto?

Abbiamo deciso di creare questa “piazzetta alternativa” perché non siamo soddisfatti di cosa ci propongono dal palco della manifestazione, e cioè scegliere uno di quei politicanti che entrano sulla scena e cercare di mandarlo al Cremlino affinché poi si dimentichi di tutti noi. Non abbiamo voglia di ascoltare dal palco attori, politici, ex-putiniani e nazionalisti. Per questo è nata l’idea della piazzetta, sostenuta da vari artisti, dall’RSD e da #OccupyMoscow, per dare voce a chi sul palco non poteva salire, a chi in piazza era venuto anche per dire la sua e partecipare attivamente, non solo per ascoltare. Abbiamo fornito materiale ai manifestanti per scrivere i loro propri cartelloni e, cosa più importante, abbiamo creato un "microfono umano" per chi voleva parlare (il microfono umano consiste in un gruppo di persone che ripetono ad alta voce all'unisono quello che viene detto dall'oratore di turno. Gli organizzatori della manifestazione avevano vietato l'utilizzo di megafoni o microfoni proprio per evitare uno spostamento dell'attenzione sui militanti di sinistra. NdR). Ad essere sinceri, inizialmente avevamo paura di far parlare completi sconosciuti, temevamo potessero uscire fuori interventi spiacevoli o ripetitivi e che la gente si sarebbe stancata di fare il microfono umano e di ripetere quello che veniva detto, e invece è stato un successo! Hanno parlato persone di tutti i tipi e sono riusciti a tirare fuori opinioni e idee molto interessanti.
La domanda che abbiamo fatto organizzando la piazzetta alternativa era: “è possibile la democrazia diretta oggi?”  La risposta che ne è venuta fuori è stata: ”è la sola cosa che sia possibile”.


Anche nel partito Trudovaja Rossija sono insoddisfatti del ruolo che stanno assumendo i liberali, e anche loro stanno cercando un modo per farsi vedere al di fuori dal palco. Come mai ancora i movimenti di sinistra non si organizzano insieme e invece ognuno prepara iniziative separate?

Non voglio entrare nei particolari, ma la mancata collaborazione tra diversi gruppi di sinistra sta nella diversa interpretazione del passato del nostro Paese, cosa che inficia ogni tentativo di discussione.


Da parte di molti sta nascendo il bisogno di passare ad un nuovo livello di protesta: non basta più lottare CONTRO il sistema, ma PER qualcosa di diverso. Quali movimenti in questo momento sono più attivi nel cercare di creare un’alternativa? E i liberali di tutto questo cosa ne pensano? Naval’nyj per esempio ancora non ha fatto capire COSA effettivamente farà se e quando avrà la possibilità di entrare in parlamento, quando gli è stata fatta questa domanda ha risposto dicendo “ancora non ci ho pensato”. Ritieni che da parte sua sia mancanza di esperienza in politica, mancanza di un’ideologia precisa o semplicemente è un suo gioco politico?

Credo che la gente stia gradualmente capendo che non hanno assolutamente bisogno di un Naval’nyj o di un Prokhorov. Nessuno sta scendendo in piazza con l’obiettivo di sostituire dei ladri farabutti con gente della stessa risma. Del resto, nelle votazioni su Facebook per decidere chi debba parlare sul palco, le persone hanno votato molto figure non-politiche (scrittori o persone dello spettacolo), e questo significa che i vecchi politici, comunque essi si presentino, hanno stancato.
I liberali hanno una gran paura degli attivisti di sinistra, sanno che una volta smascherati dovranno cedere il passo. Per questo probabilmente stanno facendo delle aperture ai nazionalisti.
Naval’nyj sta giocando e sa benissimo cosa fa: non dice niente di concreto e porta avanti il suo unico slogan “abbasso i partiti di ladri e farabutti” che viene ovviamente condiviso da tutti. Grazie a questi giochetti populistici e al suo carisma, sta facendo dimenticare alla gente che lui è un acceso nazionalista che partecipa alle “marce russe” e che è stato anche lui un politico in passato, quando militava tra le fila di Jabloko.


foto (C) Arsenij Zhiljaev

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